Aldrovandi, Co.I.S.P replica alle polemiche alimentate dopo la manifestazione di Ferrara


“Rispediamo ai vari mittenti tutte le accuse ingiuste, infondate e strumentali rivolte ieri a gente che svolge il proprio lavoro e tiene fede al proprio ruolo diligentemente, correttamente e coraggiosamente.

Sì, coraggiosamente. Perché nell’assordante silenzio generale, nessun altro ha trovato dentro di sé la coerenza, il tempo, la voglia di affrontare questioni trascurate, piaghe che devono essere curate. Enzo Pontani, Luca Pollastri, Paolo Forlani e Monica Segatto sono quattro poliziotti italiani che non hanno ‘voluto’ fare del male a Federico Aldrovandi, come accertato anche in quelle sentenze che mai, mai e poi mai abbiamo contestato o non rispettato. I primi a doverlo tener presente sono gli illustri colleghi Sindacalisti che non possono fare Sindacato solo quando è comodo, solo con chi gli fa simpatia e non rischia di compromettere utili rapporti politici, solo se non lede imponenti potentati che non osano mettere a rischio nell’interesse dei colleghi, tradendo completamente il proprio mandato, e sputando su chi è nella più seria delle difficoltà. Oggi si grida allo scandalo e si dà addosso al Coisp, perché abbiamo fatto notare che i colleghi condannati per colpa e solo per colpa non dovrebbero stare in carcere considerato che è la stessa legge a stabilirlo; perché abbiamo osato dire le cose come stanno, che non si riesce a occuparsi seriamente di creare le migliori condizioni perché drammi come quello di Ferrara non si ripetano; perché abbiamo reagito all’unico irresponsabile risultato di tanta sofferenza: bollare gli Appartenenti alle Forze dell’Ordine come potenziali torturatori, da marchiare come bestie perché non sono in grado di svolgere il proprio lavoro. Siamo gli unici che hanno affrontato a viso aperto tutto questo cercando il necessario confronto. Perché si parla degli appartenenti alle Forze dell’Ordine italiani, i peggio trattati d’Europa, solo in certi casi e solo in determinati modi? Perché nessuno osa mai parlare delle troppe volte che i poliziotti vengono aggrediti e massacrati senza che si lavori onestamente per cambiare cose che possono e devono essere cambiate? Perché? La verità è che una Politica ipocrita, Tecnici superficiali e voltagabbana, e Sindacati che se ne restano accuratamente e vergognosamente al riparo da discussioni difficili e scomode non fanno che aggravare lo stato di migliaia di uomini e donne che non hanno microfoni a cui parlare”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, replica alle polemiche scatenatesi ieri dopo la manifestazione che si è svolta in Piazza Savonarola, a Ferrara. “Siamo profondamente colpiti – insiste il Segretario del Coisp – dalla superficialità dei tanti che hanno emesso spietati giudizi senza avere la più pallida idea di come fossero andate veramente le cose in quella piazza di Ferrara. Prima fra tutti il Ministro, Annamaria Cancellieri, che senza preoccuparsi di capire come stessero le cose, ha parlato a sproposito di offese a una famiglia e una madre che noi rispettiamo totalmente, e di mancato rispetto di sentenze e di Istituzioni, che non ci è mai appartenuto. Forse il Ministro non ha più tempo, voglia e forza necessari per svolgere con la dovuta accortezza il proprio ruolo, ed è decisamente tempo che vada a casa, lasciando il posto a qualcuno che abbia il polso necessario, ricordandosi, nel frattempo, che ….non è lei che può parlare a nome dei Poliziotti italiani”.

“Rispondiamo poi con evidente sconcerto – prosegue Maccari – a tutti quelli che hanno strumentalizzato una circostanza a noi del tutto sconosciuta, e cioè il fatto che Patrizia Moretti lavori presso il Comune di Ferrara, in quella piazza che noi abbiamo scelto perché è nel cuore della città e per nessun altro motivo, e per un’iniziativa che si è inserita in un intero mese di attività, un’iniziativa ampiamente pubblicizzata in anticipo e per la quale abbiamo presentato le dovute comunicazioni una settimana prima, anche a chi ieri, con un intervento dal tempismo quantomeno sospetto, si è ricordato improvvisamente di farci notare che era più opportuno andarcene al diavolo!”.

“Ma chi di questi Politici, Tecnici e Sindacalisti – chiede Maccari – si è mai veramente preoccupato di lavorare sulle problematiche messe a nudo dal caso Aldrovandi? Nessuno. Chi si è seriamente attivato perché non dobbiamo più essere costretti a mettere le mani addosso a chi aggredisce le Forze dell’Ordine? Nessuno. Chi si è preoccupato del fatto che non è giusto che della gente resti in carcere un giorno di troppo se è la stessa legge a prevedere che ne esca? Nessuno. E’ troppo facile trovare belle e comode parole dall’alto di certe poltrone, pretendere di tutto dagli Appartenenti alle Forze dell’Ordine e poi, quando qualcosa va male, scaricare quattro colleghi lasciati alla lapidazione che, evidentemente, non è poi così meritata visto che solo a titolo di colpa sono stati condannati, e visto che le regole non prevedono che subiscano conseguenze ulteriori, tanto che sono e restano Poliziotti italiani”.

“Infine – conclude Maccari -, a tutti i ‘democratici’ commentatori che hanno pensato bene di dare un significato liberamente tratto, alla nostra iniziativa senza curarsi minimante di leggere quello che abbiamo scritto pubblicamente a chiare ed inequivocabili lettere, e soprattutto a quelli che non sanno fare altro che mettere di mezzo la solita obsoleta questione di una colorazione-connotazione politica che decisamente non ci appartiene, offendendoci e calunniandoci pesantemente con attacchi virulenti e carichi di astio, non posiamo che dire che ci tuteleremo nelle sedi competenti”.

Co.I.S.P

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