Crisi, meno vino nei bicchieri degli italiani


Nei bicchieri degli italiani sono stati versati 40 milioni di litri di vino in meno nel 2012, in controtendenza a quello che è avvenuto a livello globale dove invece sono cresciuti i consumi. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti sulla base dei dati dell’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV) che ha stimato la produzione mondiale di vino in calo del 5 per cento a 251 milioni di ettolitri che rappresenta il minimo storico da quando sono iniziate le rilevazioni.

I consumi di vino degli italiani sono scesi del 2 per cento per un valore di 22,6 milioni di ettolitri che – sottolinea la Coldiretti – è molto vicino a quello di 21,5 milioni di ettolitri fatto segnare dalle esportazioni che hanno sancito il primato enologico Made in Italy nel mondo. Una posizione competitiva importante in una situazione in cui – continua la Coldiretti – si sta profondamente modificando la mappa internazionale della domanda di vino.

Il consumo mondiale di vino è infatti in crescita e ha raggiunto 245,2 milioni di ettolitri (+0,6 per cento) per effetto dell’aumento della domanda in Cina con 18 milioni di ettolitri (+9 per cento). Segno positivo anche negli Stati Uniti che, con 29 milioni di ettolitri (+2 per cento), tallonano da vicino la Francia che con 30 milioni di ettolitri mantiene ancora per poco la leadership nei consumi.

In Europa – continua la Coldiretti – i consumi sono invece stabili in Germania, Portogallo e Grecia mentre calano, oltre che in Italia, anche in Spagna di 60 milioni di litri in un anno. Le esportazioni hanno raggiunto il valore record di 4,7 miliardi di euro (+6% ) per il vino Made in Italy che si classifica come il prodotto agroalimentare italiano piu’ esportato nel 2012.

Negli Stati Uniti il vino italiano – sottolinea la Coldiretti – supera lo storico tetto di un milione di euro in valore, con un aumento del 6 per cento mentre un incremento a due cifre si registra in Cina, dove le bottiglie tricolori stanno conquistando sempre più spazi di mercato (+17 per cento, da 66 milioni a 77 milioni). Ma – conclude la Coldiretti – è l’intero continente asiatico a rivelarsi terra di conquista per i nostri prodotti, con un aumento netto del 20 per cento.

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