Poliziotti lasciati senza mezzi ed in condizioni disastrose


“Certo che i Bobbies inglesi avranno un sacco di tempo che gli avanza per quanto sono efficienti, sicuri e sbrigativi i loro interventi. Che noia! Molto meglio qui in Italia dove un poliziotto può rischiare sul serio la salute ad ogni minimo intervento che gli capita, dove può sempre far lavorare la fantasia per sopperire alle carenze di mezzi che non gli consentono di avere gli strumenti adeguati per lavorare, dove non manca mai il brivido della denuncia per abusi, e dove in cambio… si beccano quattro spiccioli, tra i peggiori trattamenti d’Europa. Evviva!”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, ironizza così sul “disastroso stato in cui sono costretti ad operare i Poliziotti italiani” prendendo spunto dalla notizia dell’arresto di un cittadino inglese che, a Londra, ha brandito due coltelli contro dei turisti che assistevano al cambio della guardia fuori da Buckingham Palace, e poi ha rivolto i coltelli contro se stesso minacciando il suicidio. L’uomo è stato circondato dalle guardie a cavallo inglesi che lo hanno distratto, mentre un Poliziotto con una pistola elettrica lo ha colpito restando a distanza di sicurezza e lo ha immobilizzato.

“E così che vanno dunque le cose quando gli Operatori della Sicurezza hanno dotazioni adeguate… Tutto finisce rapidamente, in sicurezza, nessuno spargimento di sangue, niente denunce, niente pratiche da torturatori da seguire… Però! Ma se tutto fila liscio – chiede con sarcasmo Maccari – che gusto c’è? Devono pensarla certamente così i nostri Governanti e Amministratori che si ostinano a non fornire ai Poliziotti pochi economici strumenti che non li obbligherebbero, puntualmente, a venire al contatto fisico ogni volta che bisogna intervenire per fermare qualcuno che crea problemi di qualsiasi tipo. E fare a meno di mettere a repentaglio noi Operatori e tutti gli altri? E perché mai? Meglio lasciarci con i soliti, antidiluviani, mezzi. Manganelli e nude mani. Non fermano proiettili, bastoni e catene e coltelli e tanto altro, ma che importa? Non ci consentono di fermare rapidamente e col minor rischio possibile quelli che ci troviamo di fronte, ma che importa? Tanto il problema è e resta di Forze dell’Ordine e semplici cittadini, mica riguarda politici e ministri!”.

“E poi – conclude il Segretario del Coisp – se non fossimo costretti al contatto fisico in modo da guadagnarci l’immancabile etichettatura di violenti fascisti torturatori che abusano dell’uso della forza, come si farebbe ad imbastire le campagne d’odio contro le Forze dell’Ordine che vanno tanto forte… soprattutto quando all’orizzonte si intravedono le elezioni?”

Co.I.S.P.

Nessun Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

sette + diciassette =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Precedente Uffizi: dieci giorni per restaurare la porzione d’intonaco caduta stamani
Successiva Francesco Alberoni ospite alla Fiera Arte Genova 2013

Articoli Suggeriti

MICOL OLIVIERI TESTIMONIAL DI “LUXURY IN SUMMER”

Vaccini antitumorali e un nuovo kit per lo screening dell’infertilità di coppia: da Napoli due grandi scoperte del Ceinge

Pietro Parisi e la sua cucina di recupero sulla tv nazionale

Manet. Ritorno a Venezia, oltre 100.000 visitatori

Thomas Daniel: l’operaio edile vittima innocente di un incidente sul lavoro

Ho a cuore il mio cuore