Addio a Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina


Si è spenta oggi, intorno alle 14.00, a Roma all’età di 103 anni la senatrice a vita Rita Levi Montalcini. “Lavoro per un futuro che non è il mio, ma è dei giovani…Solo l’istruzione può garantire il futuro ai tanti giovani nel mondo, che non devono aver paura delle difficoltà. Personalmente ogni crisi mi ha portato più in alto, spronandomi a fare sempre di più”: sono parole di Rita Levi Montalcini, pronunciate nel corso di una conferenza stampa, su “L’istruzione chiave dello sviluppo”.

Nata a Torino nel 1909, si è laureata in Medicina all’Istituto di Anatomia umana della stessa Università. Fin dai primi anni universitari si dedica agli studi sul sistema nervoso. A seguito della promulgazione delle leggi razziali, per proseguire le sue ricerche sui processi del differenziamento del sistema nervoso, si reca in Belgio (1938). Durante la guerra si rifugia nell’astigiano e successivamente in clandestinità a Firenze.

Nel 1951-1952 scopre il fattore di crescita nervoso noto come Ngf (Nerve Growth Factor), che ha un ruolo essenziale nella crescita e differenziazione delle cellule nervose sensoriali e simpatiche. Per circa 30 anni prosegue le ricerche su questa molecola proteica e sul suo meccanismo d’azione, per le quali nel 1986 viene insignita del Premio Nobel per la medicina insieme allo statunitense Stanley Cohen. Nella motivazione del riconoscimento si legge: “La scoperta del Ngf all’inizio degli anni ’50 è un esempio affascinante di come un osservatore acuto possa estrarre ipotesi valide da un apparente caos. In precedenza, i neurobiologi non avevano idea di quali processi intervenissero nella corretta innervazione degli organi e tessuti dell’organismo”.

“E’ un faro di vita che si è spento”. Così Piera Levi-Montalcini, nipote di Rita Levi Montalcini, consigliere comunale a Torino nel gruppo dei Moderati. “Si è spenta come si spegne un faro. Per fortuna non ha sofferto”. Rita Levi Montalcini sarà seppellita a Torino, sua città natale, accanto alla sorella Paola.

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