Il Coisp e l’invito di Manganelli all’incontro per Natale


“La Sagoma del Coisp ha accettato l’invito per l’incontro pre natalizio con Manganelli, e quindi noi siamo obbligati ad accompagnarla. La Sagoma è quella che deve essere presente all’incontro, perché quello che sulla carta è il Capo della Polizia non può trascorrere il Natale, e tutte le feste, e l’anno che verrà, senza avere ben presente le pugnalate che anche lui, proprio lui, non ha evitato anzi ha contribuito ad infliggere ai Poliziotti italiani. Ma, per motivi che sono ovvi persino per un bambino, la Sagoma è la protagonista del Coisp che non è ben accetta al Dipartimento, e quindi, dal momento che con ogni probabilità non le sarà consentito l’accesso perché ritenuto ‘inopportuno’, allora neppure i massimi Rappresentanti del Sindacato si recheranno da sua maestà Manganelli, perché la prima cosa che i membri del Coisp seguono è la Sagoma e ciò che essa rappresenta. E questo deve essere ben chiaro a tutti!”.

Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia, spiega così l’evoluzione della vicenda iniziata giorni fa, quando ai Sindacati è giunto l’invito del Capo della Polizia, Antonio Manganelli, a partecipare allo scambio di auguri natalizi previsto per giovedì. Decidere se prendere parte o meno all’incontro si è manifestata subito come cosa non facile, perché il Coisp negli ultimi mesi in particolare, nell’ambito delle sue battaglie in difesa degli Appartenenti alla Polizia di Stato, calunniati, vilipesi, calpestati, oltraggiati, si è trovato spesso ad criticare senza mezzi termini lo stesso Manganelli, reo – ricorda Maccari – senza tema di smentite, di non aver adempiuto al suo compito di Capo dei Poliziotti, perché non ha saputo in alcun modo difenderli, rappresentarne i patemi, le ansie, le difficoltà, persino la possibilità di incorrere in errore se mai questo fosse stato necessario.

“Quindi – aggiunge il Segretario del Coisp – ci pare quantomeno ipocrita presentarci ad un allegro scambio di auguri, anche se si è tentato di farcelo passare come l’occasione per un riavvicinamento, l’inizio di un nuovo dialogo. Ma questa occasione doveva essere trovata prima, e non oggi che fa comodo ai Vertici del Dipartimento, anche perché si tratta solo, con ogni probabilità, di una passerella, un adempimento formale, quanto sterile. Ma se Manganelli è bravo, anzi bravissimo a fare il Capo della Polizia, rispettando in pieno l’etichetta che il suo ruolo gli impone e andando persino oltre, noi invece avremmo preferito di gran lunga che sapesse fare bene il Capo dei Poliziotti e, visto che chiede scusa sempre a chiunque si lamenti di noi, che le scuse le facesse anche ai colleghi attaccati ingiustamente”.

“Certo – spiega ancora Maccari –, sappiamo bene che in tutti i casi un Sindacato deve interloquire con i Vertici dell’Amministrazione, né vorremmo mai che la nostra assenza al sospirato inontro fosse strumentalizzata da qualcuno o intesa come una caparbia scelta di fare sempre e comunque la guerra. Non è certamente così, perché il dialogo, il confronto, il rispetto, sono ciò che chiediamo da sempre ed a cui siamo sempre pronti. Ma molto più pressante è stata la preoccupazione di ciò che i tanti membri del Coisp pensano, e che non fossero proprio loro ad intendere male la nostra eventuale presenza da Manganelli, considerata l’apparente ‘futilità’ dell’incontro. Continuare a manifestare l’indubitabile coerenza che abbiamo sempre dimostrato, e che ci ha garantito una credibilità crescente fra i sempre più numerosi appartenenti al Sindacato, ed i sempre più numerosi amici, simpatizzanti ed estimatori, è e rimane la cosa più importante. Più importante della dialettica e dell’etichetta istituzionale, che normalmente portano i Rappresentanti di un Sindacato dal Capo del Dipartimento, è la sostanza del patto tra Rappresentanti e Rappresentati. E quindi era logico che la scelta toccasse a loro”.

“Così è stato – racconta Maccari –. Tutti gli iscritti hanno avuto la possibilità di esprimere il proprio parere e di decidere se i Vertici del Coisp dovessero andare o meno da Manganelli. Alla fine la maggior parte dei pareri è stata nel senso di dover andare all’incontro, ma per un solo motivo ben preciso, ricordare a Manganelli quanto basso sia stato il profilo che ha tenuto verso quelli che dovevano essere i suoi uomini e che, una volta, si sentivano tali. Detto fatto. Il modo per fare ciò che il cuore e l’anima del Coisp ci hanno chiesto era uno solo: mandare avanti la Sagoma che oramai è diventata a pieno titolo l’emblema della frustrazione e delle mortificazioni subite dai Poliziotti, e la protesta incessante ed inarrestabile di chi ha a cuore le sorti dei colleghi. E, indovinate… il solo ed unico modo possibile di averci presenti all’incontro, ai Vertici non piace!”.

Nessun Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

6 + uno =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Precedente Il cimitero delle capuzzelle: visita all'antico ossario delle Fontanelle
Successiva 200 milioni di iscritti su twitter: l’annuncio tramite un “cinguettio”

Articoli Suggeriti

Una pizza per la piazza

CINEMA: MICHELE PLACIDO ‘MASTER OF CINEMATIC ART’ A CAPRI, HOLLYWOOD

Coisp: un plauso al personale e al dirigente del commissariato di Acerra

Ventennale della scomparsa di Massimo Troisi

SAPORI DI MEZZOGIORNO, venerdì ultimo appuntamento con gusto ed eccellenze

Studenti in mostra alla Reggia di Portici