Oggi 26 luglio la Chiesa celebra i santi Anna e Gioacchino. Genitori della Vergine Maria, di Gioacchino si sa che era un pastore e un giorno mentre lavorava nei campi un angelo gli apparve e gli annunciò la nascita di un figlio. La stessa visione ebbe anche sua moglie Anna. Nonostante che la coppia fosse avanti negli anni, quest’ultima concepì una bella bambina che fu chiamata Maria.
Protettrice delle madri di famiglia e delle partorienti, è invocata nei parti difficili e nei casi di sterilità. A lei si rivolgono le donne incinte per ottenere tre grazie: un parto felice, un figlio sano, e latte sufficiente per poterlo allattare.
Invocata in Bretagna per la raccolta del fieno, Anna è anche protettrice degli orefici, dei minatori, falegnami, carpentieri, ebanisti e tornitori. Per avere insegnato a sua figlia a pulire casa e tessere è patrona dei fabbricanti di scope, dei tessitori, dai sarti, dei commercianti di tele per la casa e biancherie.
Il nome Anna deriva dall’ebraico Hannah che significa “colei che è piena di Grazia” ed è considerato il secondo nome femminile più diffuso in Italia. Nei paesi ortodossi l’onomastico ricorre il 9 dicembre.
Sant’Anna è celebrata in diverse località: a Porto Potenza Picena, nelle Marche, dove il 26 luglio si svolge un meraviglioso spettacolo pirotecnico; a Jesi; a Firenze. Patrona della città di Caserta, qui è festeggiata con una lunga processione; mentre a Bacoli (Na) la statua viene portata in processione per le vie cittadine la prima domenica di agosto. La festa di Sant’Anna si svolge anche a Ischia facendo sfilare barche addobbate e decorate, sotto la baia del Castello Aragonese.
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