PORTASANGENNARO: Lello Esposito espone all’Hotel Mediterraneo


Dodici emozionanti opere dell’artista napoletano Lello Esposito sono in mostra fino al prossimo 5 giugno al Renaissance Naples Hotel Mediterraneo. Una mostra che unisce l’arte al turismo, ad un modo diverso di fare accoglienza.

Salvatore Naldi Presidente di Federalberghi e patron dell’hotel, ha aperto un museo non solo ai suoi avventori ma a tutta la città: “Il nostro intento – spiega – è quello di far sì che l’albergo venga concepito quale location a servizio della città, una sorta di spazio museale aperto al pubblico e ad eventi che possano far conoscere Napoli, attraverso le sue creazioni artistiche, ad un pubblico sempre più ampio”.

La Mostra che è stata inaugurata dal critico francese Jean-Noël Schifano e dall’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli, Antonella Di Nocera, ha coronato un sogno che da tempo Salvatore Naldi sperava si realizzasse: “Ospitare in albergo mostre d’arte da offrire ai turisti e alla città senza filtri e senza pedaggi è stato sempre uno dei miei sogni. La struttura stessa delle mie aziende, aperte sulla strada e proprio nel cuore del centro storico, si presta favorevolmente a questo progetto. Ospitare poi una Mostra di Lello Esposito qui a Napoli e per Napoli è per me davvero un bel sogno che oggi si realizza. Lello ed io partiamo da una forte radice comune: il legame profondo, l’amore viscerale e antico per Napoli, la nostra città, e per i napoletani. Dalle nostre sia pure diverse prospettive si unisce, fortissima, anche l’idea che Napoli possa sempre farcela a superare la crisi, sfidare il futuro e offrire uno sguardo nuovo sul modo di fare cultura ed in generae sul modo di vivere le nuove realtà del nostro tempo”.

Le opere di Lello Esposito, artista noto in tutto il mondo, mostrano tutti i suoi principali simboli: arte, fede, colore e soprattutto una porta aperta a tutti, come il turismo ecome il modo di fare accoglienza che piace tanto a Salvatore Naldi: “Civile, moderno, essenziale e senza pregiudizi”.

Autore: Elena Simonetti

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