MORTE DI DUE STRANIERI, SOLO LA FORTUNA DECIDE IL DESTINO DEI POLIZIOTTI


“Un incidente avvenuto all’interno della Questura di Rimini, ed un caso per certi versi analogo accaduto a Livorno, dimostrano quanto sia labile il confine che separa una normale attività di servizio, da vicende che si trasformano in drammi giudiziari che distruggono la vita di Poliziotti che si sono semplicemente trovati ad intervenire al momento sbagliato con la persona sbagliata. Questo confine è rappresentato esclusivamente dalla fortuna”.

E’ quanto afferma Franco Maccari, Segretario Generale del COISP – il Sindacato Indipendente di Polizia, commentando due avvenimenti avvenuti di recente che hanno coinvolto personale della Polizia.

“A Rimini – spiega Maccari – un polacco portato in Questura per l’identificazione, dopo aver fumato una sigaretta è inciampato lungo le scale ed è caduto sbattendo la testa: nonostante gli immediati soccorsi, lo straniero è deceduto dopo 48 ore di agonia: per fortuna le telecamere interne della Questura hanno ripreso tutto, altrimenti senza dubbio qualche solerte magistrato o qualche attento commentatore politico avrebbe accusato i Poliziotti di nuovi casi di violenze, o meglio di tortura secondo la formulazione del nuovo reato. A Livorno i colleghi della Squadra Volante sono intervenuti per contenere l’esuberanza di uno straniero ubriaco che stava dando in escandescenze: l’ambulanza intervenuta sul posto era sprovvista di personale medico, per cui i Poliziotti hanno dovuto ammanettare l’ubriaco e accompagnarlo in ospedale per le cure del caso, considerate le sue condizioni fisiche. Ebbene, dopo poco tempo l’albanese è morto in ospedale, ed ora i Poliziotti che hanno semplicemente svolto il loro dovere per tutelare l’incolumità dei cittadini e della stessa persona coinvolta, temono di subire ripercussioni giudiziarie, soprattutto a causa del generale clima di avversione verso le Forze dell’Ordine, e alla caccia mediatica scatenata verso gustosi episodi di tortura. Purtroppo – conclude Maccari – è solo il fato ad alzare o ad abbassare il pollice per decidere il destino di un Poliziotto o di un Carabiniere, e della sua famiglia. Basti ricordare i casi di Giuliani, di Cucchi, di Aldrovandi. Basti pensare a cosa sarebbe successo se il polacco anziché cadere dalle scale della Questura di Rimini fosse inciampato all’interno di una Questura sprovvista di telecamere. Anziché consentire alle Forze dell’Ordine di lavorare serenamente, non si fa che aumentare la pressione e la preoccupazione, aumentando paradossalmente il rischio di errore. Nella consapevolezza che quando le cose vanno bene, il merito è sempre dei vertici, mentre quando qualcosa va storto, lo sfigato di turno viene gettato nel tritacarne ed abbandonato al proprio destino”.

Coisp

Nessun Commento

Rispondi

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

diciassette − sette =

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Precedente Big party a Napoli per il “Wedding Fashion World” di Anna Falchi
Successiva Cresce l’attesa per il primo Napoli Strit Food Festival

Articoli Suggeriti

Il candidato Sindaco Giosy Romano incontra i residenti del quartiere “219”

VII premio nazionale di poesia “Alessandra Cosentini

XXI Giornata Fai di Primavera, Trenitalia apre le porte delle storiche officine di Milano

Coisp, Forze dell’Ordine continuamente chiamate all’uso della forza ed esposte a rischi ed attacchi

Blackout Agro-nolano, guasto alla rete elettrica

Al via i Weekend di Accogliere Ad Arte